La vita media si è allungata e oggi pare che possiamo davvero ambire a vivere fino a 100 anni! Ed ecco che anche nella terza fase della nostra vita, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. L’anziano ha bisogno di una dieta diversa rispetto a un giovane? Che cosa deve mangiare esattamente? Lo chiediamo al dottor Fausto Aufiero, medico e bioterapeuta nutrizionale.
“La prima osservazione che si può fare è che un anziano in buona salute, ha bisogno prima di tutto di un’alimentazione quanto più disintossicante possibile – spiega il dott. Aufiero - perché i processi catabolici prevalgono su quelli anabolici. Spieghiamo meglio questo passaggio: l’anziano ha una maggior produzione di tossine, che bisogna cercare di eliminare. Ciò significa che l’organismo ha bisogno di disintossicarsi. Possiamo notare che nell’anziano le secrezioni hanno un odore più marcato, come il sudore e la pipì. Nella fase geriatrica il corpo tende a ridursi, diventa più piccolo. Immaginiamo il ciclo della vita come se fosse un cerchio: l’anziano tende a tornare più piccolo. Molti consigli nutrizionali sono simili a quelli dello svezzamento. Per esempio, come il neonato non ha i denti, l’anziano non ha più una masticazione efficiente. Sono per questo indicate le vellutate, le creme, come quelle di legumi. La funzione da tutelare è il rene, perché è un organo che non ha capacità rigenerativa, come per esempio come il fegato. Pensate che quando nasce un bambino il rene è ancora in formazione. E guarda un po’, la natura ha previsto un alimento senza scorie azotate, ossia il latte. Non a caso gli anziani gradiscono il latte a cena, la cosiddetta una zuppa di latte, magari con una fetta di pane”.
Gli alimenti indicati
“Sono indicate tutte le verdure, zucchine, carote, finocchi, sedano, patate, con il quale preparare dei passati di verdure, dei brodi vegetali. Ma anche i legumi, come i ceci, i fagioli e le lenticchie, ricchi in proteine vegetali, con i quali preparare delle vellutate, nutrienti e digeribili. Ricordate che con il passaverdure potete rendere più digeribili i legumi, perché una volta passati perdono le bucce e l’eccesso di fibre. I brodi e i brodini vegetali, a seconda dei casi con la pastina, possono essere resi più nutrienti con un uovo sbattuto, tipo stracciatella”, suggerisce il medico. “Un consiglio: aggiungiamolo appena spegniamo il fuoco, in modo che non cuocia troppo. Sappiamo che l’uovo meno cuoce e meglio è, mantiene così inalterate le proprietà nutrizionali. Ricordiamo l’uovo contiene la lecitina che ostacola il deposito di colesterolo sulle pareti delle arterie. È bene dire, però, che questa sostanza è termolabile, si distrugge con la cottura. Quindi l’uovo crudo o l’uovo poco cotto, contiene un perfetto equilibro tra il colesterolo e il suo antagonista la lecitina. Un uovo sodo, per esempio, è pesantissimo e assolutamente sconsigliato nell’alimentazione dell’anziano. Una cena ideale potrebbe essere: due uova al piatto e a fianco del pure di patate. Le patate non hanno glutine e non affaticano il rene. Il pure fatto con latte burro con un pochino di parmigiano. Soluzione energetica, nutriente, ma povera di tossine. Non solo: è anche sedativa, che facilita il sonno. Gli anziani spesso hanno difficoltà a dormire bene la notte, per cui è sempre consigliabile fornire loro una cena che in qualche modo abbia un effetto sedativo. Un altro pasto nutriente, anche magari se si ha a che fare con una persona un po’ inappetente: scegliete uova di sicura provenienza, possibilmente biologiche. Si prende solo il tuorlo e si sbatte con un po’ zucchero e poi ci si aggiunge del latte intero fresco (se non c’è intolleranza al lattosio) o latte di riso. Un bicchiere di latte con due rossi d’uovo e un cucchiaio di zucchero. È un pasto molto piacevole!”.
L’importanza dell’idratazione
L’anziano tende a disidratarsi con facilità. Bisogna fare attenzione a farlo bere? “Sì, - puntualizza il dott. Aufiero - mentre normalmente nell’adulto si beve al bisogno, spesso l’anziano non avverte lo stimolo della sete, anche quando, invece, l’organismo avrebbe bisogno di liquidi. Controllate gli occhi e la lingua dell’anziano: se appaiono asciutti offrite loro dell’acqua. Anche acqua acidulata con un qualche goccia di limone, che aiuta disintossicare. Ecco perché sono consigliati anche i brodi, i minestroni, i passati di verdure, che aiutano a riequilibrare l’organismo di sali minerali e a idratarlo. Ottimi, quindi: un brodo vegetale o di carne magro con una patata lessa, che diventa un po’ meno liquido”.
Gli alimenti da ridurre
“Alimenti meno utili nell’anziano – suggerisce ancora l’esperto - sono: l’eccesso di carne rossa, massimo una volta a settimana, per non affaticare la funzione renale. Mentre carne di maiale e pollo e tacchino possono essere assunte un paio di volte la settimana. Per un totale di circa 3 -4 volte a settimana di carne. Le uova si possono mangiare tranquillamente, quanto più crude possibile, perché sono più salutari. Il pesce va benissimo, ma meglio evitare quelli più ricchi di fosforo e iodio, quelli di altura, come spigola, orata, merluzzo, perché sono più eccitanti. L’anziano, infatti, come abbiamo detto spesso soffre di insonnia e anche di tremori, per cui non vanno bene quegli alimenti che tendono ad avere un effetto eccitante. Sono, invece, utili, quei pesci che il pediatra da nello svezzamento, scoglio e fondamentale: sogliola, rombo, rana pescatrice, perché ricchi di silicio e di calcio utili per le ossa e anche meno eccitanti rispetto all’altra categoria”.