Capita di eseguire da sole una autopalpazione e sentire al tatto qualcosa sotto il seno. In questi casi, è bene parlare con il medico e sottoporsi a un esame di controllo. Quando si tratta di cisti, è bene dire subito che normalmente non sono pericolose, in quanto si tratta di formazioni benigne. Sono frequenti nelle donne in età fertile, specie tra i 30 e i 40 anni e risentono dei cambiamenti ormonali della donna. Normalmente si tengono sotto controllo nel tempo, per vedere se tendono a crescere, a cambiare. Ma di cosa si tratta esattamente? “Le cisti non sono altro che una piccola sacca piena di liquido che si forma all’interno del seno”, spiega il dott. Pietro Cignini, specialista in ginecologia e ostetricia (www.pietrocignini.it). Possono essere più di una e in tutte e due le mammelle. Hanno una forma tipica, rotonda o ovale con i bordi ben definiti. Non sempre si percepiscono al tatto, solo se in certe posizioni. Dipende anche dalla loro grandezza. Si possono avere micro-cisti che sono visibili solo con un’ecografia. Tendono, invece, a scomparire con l’ingresso nella menopausa, a meno che la donna non assuma la terapia ormonale sostitutiva. Sembra, infatti, che le cisti siano condizionate dalla situazione ormonale della donna, in particolare dagli estrogeni”.
Perché nascono
“Si sviluppano quando avviene una crescita eccessiva delle ghiandole e del tessuto connettivo all’interno del seno che causano un blocco dei dotti lattiferi. Le cisti possono essere asintomatiche, ossia non dare alcun segno della loro presenza. A volte, possono, invece, provocare un leggero dolore nella zona in cui sono posizionate. Possono essere sentite al tatto e a volte si nota un loro ingrandimento subito prima del ciclo mestruale, per poi tornare più piccole alla fine del flusso. Di norma anche se il dolore al seno non è strettamente associato a lesioni mammarie maligne, è sempre bene eseguire un’autopalpazione del seno per verificare possibili mutamenti delle formazioni cistiche diagnosticate e comunque rivolgersi a uno specialista per eseguire l’ecografia e, se necessario, la mammografia”.
I controlli e quando trattarle
“Normalmente le cisti si controllano una volta l’anno”, suggerisce il dott. Cignini. “Se non danno fastidio non vanno toccate. È consigliabile, invece, trattarle qualora diventino molto grandi, superando i 2,5 centimetri (si chiamano macrocisti e possono raggiungere i 5 centimetri di diametro), in quanto creano una pressione sul tessuto mammario. In questi casi il ginecologo può provare a ridurne le dimensioni prescrivendo la pillola anticoncezionale. Oppure può suggerire il drenaggio del liquido in modo da alleviare i sintomi e ridurre le dimensioni. Questa procedura prende il nome di ago aspirato. Non è doloroso, ma può essere fastidioso, soprattutto per la parte delicata in cui si procede. La paziente è sdraiata o seduta sul lettino, (dipende dalla zona dove è presente la cisti) il medico inserisce un ago sottile all’interno della cisti e ne va a prelevare il liquido. Tutto questo è fatto con un costante controllo ecografico, che permette di valutare anche se il nodulo sparisce nel momento in cui viene aspirato il liquido. In questa circostanza si esegue anche un esame citologico della cisti in modo da stabilirne la sua natura. La mancanza di liquido o un nodulo al seno che non scompare dopo l'aspirazione suggerisce che il nodulo al seno, o almeno una parte, è solida”.