Spesso confuse, la gastrite e il reflusso sono due disturbi con sintomi simili. Scopriamo la differenza:
Gastrite
La gastrite è un’infiammazione acuta o cronica della mucosa dello stomaco. È estremamente frequente in Italia e nel mondo occidentale e la sua incidenza aumenta con l’età. Dopo i 50 anni quasi il 50% delle persone soffre di gastrite cronica. La gastrite acuta è dovuta principalmente all’infezione da Helicobacter pylori.
- I sintomi
Si manifesta con dolori nella parte alta dell’addome, difficoltà alla digestione (pesantezza, eruttazioni), bruciore. La gastrite cronica, invece, in genere non dà sintomi e dunque nella maggior parte dei casi non viene diagnosticata.
Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo consiste nella risalita dei succhi digestivi nell’esofago, dove di norma non dovrebbero stazionare. Il fenomeno è, entro certi limiti, normale; si può verificare saltuariamente e dare solo piccoli disturbi senza conseguenze apprezzabili. Poiché, tuttavia, il rivestimento interno dell’esofago non è in grado di tollerare a lungo queste sostanze “caustiche”, se il reflusso è abbondante, frequente e prolungato, compaiono sintomi fastidiosi e persistenti. In queste circostanze si parla di “malattia da reflusso esofageo”.
- I sintomi
Le manifestazioni più frequenti sono bruciore retrosternale (pirosi), che può spesso irradiarsi sino alla gola, eruttazioni ripetute e rigurgito di cibo o acido in bocca. Tali sintomi in genere insorgono dopo un pasto, soprattutto se abbondante, e possono essere favoriti dalla posizione supina o da sforzi intensi.