Diminuzione della vista, sensazione di annebbiamento talora accompagnata da un senso di abbagliamento dovuto alla rifrangenza interna del cristallino opacizzato. Sono i primi sintomi della cataratta, una patologia dell’occhio molto frequente. Lo stile di vita, l’alimentazione e l’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti contribuiscono anch’essi all’insorgenza di questa patologia, come ci spiega il professor Andrea Cusumano chirurgo oculista, ricercatore all’Università di Roma Tor Vergata, e membro di “Macula & Genoma Foundation. “La cataratta - chiarisce il prof. Cusumano - consiste nell’opacizzazione (generalmente progressiva e dovuta all'invecchiamento) di una lente naturale, il cristallino, localizzata all'interno dell'occhio dietro l'iride che permette di mettere a fuoco le immagini. Il processo è generalmente lento e progressivo ma talora, non essendo necessariamente simmetrico, il paziente si accorge "improvvisamente" di avere una cataratta anche avanzata in un occhio perché ha continuato a vedere abbastanza bene con l'altro, non rendendosene conto per molto tempo. Bisogna preoccuparsi quando la diminuzione della visione costituisce una condizione di pericolo”.

 

Ne soffrono più le donne

“I dati – spiega il medico - ci dicono che c’è una prevalenza nelle donne rispetto agli uomini, in tutte le fasce di età esaminate. La prima causa è l'invecchiamento, legato anche a fattori ereditari. Esistono altri fattori che possono incidere significativamente nello sviluppo di una cataratta, anche precoce. Tra questi: difetti metabolici, primo fra tutti il diabete, l'utilizzo di farmaci cortisonici di cui spesso si abusa, traumi oculari anche di vecchia data. La cura consiste nella chirurgia. L'intervento viene eseguito mediante gli ultrasuoni (facoemulsificazione). Negli ultimi anni sono stati introdotti degli ultrasuoni cosiddetti "torsionali" che sono particolarmente efficaci e non disperdono l'energia utilizzata ai tessuti adiacenti riducendo di molto l'infiammazione intra- e post-operatoria. Sono particolarmente utili nei pazienti diabetici che sono molto sensibili ai processi infiammatori e che possono sviluppare complicanze post-operatorie (DME) con gli ultrasuoni convenzionali. L’armamentario del chirurgo si è poi ulteriormente arricchito con il "laser a femtosecondi" che può essere utilizzato vantaggiosamente nelle fasi iniziali dell'intervento. La riabilitazione è, di fatto, immediata”.

 

La prevenzione inizia a tavola

“L’assunzione di cibi ricchi di vitamine e minerali rappresenta una strategia utile ed efficace per diminuire il rischio d’insorgenza della cataratta o quanto meno per ritardarne la sua insorgenza e la sua progressione nel tempo.

  1. Le carote contengono un’elevata quantità di betacarotene che è un precursore della vitamina A, importante per la vista. Questa vitamina è essenziale per una moltitudine di funzioni metaboliche come avviene per altre vitamine e rappresenta inoltre un potente antiossidante in grado di bloccare numerose reazioni chimiche dannose per l'organismo.
  2. Poi abbiamo la vitamina E, che è risultata associata ad una significativa riduzione della incidenza della cataratta legata all’invecchiamento. Spinaci, broccoli, oli vegetali (olio extravergine di oliva, di mais, di arachidi, di girasole), olio di fegato di merluzzo, frutta secca (nocciole, noci, noci pecan, pistacchi, anacardi), olive e verdure a foglia verde, latte vaccino e suoi derivati (pecorino, parmigiano, yogurt), farina di grano integrale, etc. possono contribuire, se presenti in modo equilibrato e costante nella dieta individuale, a contrastare lo sviluppo della cataratta.
  3. La Zeaxantina e la Luteina sono state associate ad una riduzione della incidenza di cataratta nucleare nelle donne di una età avanzata e sono protettori del cristallino. Sono contenute in alimenti quali paprika, spinaci, crescione, foglie di rapa, bieta, cicoria, basilico, prezzemolo, rucola, piselli, uovo – tuorlo essiccato, porri, lattuga, salvia, barbabietola, cavoletti di Bruxelles, zucca gialla, pistacchi, radicchio verde, albicocche e kiwi.

È comunque importante seguire un regime alimentare particolarmente sano, povero di grassi e carboidrati, e proteggersi da un’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti (UV) presenti nella luce solare”.