Dormite poco e male? Siete in buona compagnia: sembra, infatti, che circa 12 milioni di italiani lamentino lo stesso problema. L’insonnia può essere il segnale che qualcosa non funziona nel nostro organismo e, se si presenta ripetuta nel tempo, è opportuno rivolgersi al proprio medico di fiducia per scoprirne le cause. Il sonno è, infatti, un momento essenziale di riposo e benessere: quando viene vissuto in maniera non regolare, non consentendoci così di “ricaricarci”, ci sentiamo stanchi, irritabili, poco concentrati. Inoltre, sembra che dormire bene sia il fattore che più di ogni altro influisce sull’aspettativa di vita: dormire male o poco non influisce solo peggiora la qualità della nostra vita, ma può aumentare il rischio di sviluppare delle malattie, tra cui quelle cardiovascolari. Ma scopriamo, attraverso le risposte di un grande esperto, il prof. Luigi Ferini Strambi, professore di Neurologia e direttore del Centro di terapia del sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano, quali possono essere le cause di un cattivo rapporto con il sonno.

 

Quante ore a notte bisogna dormire?

Ci sono persone che con 5 ore di sonno si sentono riposate e altre che, se non dormono almeno 8 ore, non riescono a recuperare. Non esiste un numero di ore valido per tutti. Ognuno ha la sua esigenza di sonno. Ci sono “dormitori brevi”, che dormono solo 4-5 ore, ma il loro sonno è buono e non accusano sintomi diurni.

 

C’è chi si sveglia all’improvviso in piena notte e non riesce più ad addormentarsi. Quali possono essere le cause?

Ci possono essere cause esterne, ambientali (rumori, fastidio creato dal/dalla partner...) o cause interne (per esempio, il mioclono notturno, breve e involontaria contrazione di un muscolo, o sindromi dolorose).

 

Parecchie persone si svegliano molto presto al mattino e non riescono più a prendere sonno. Perché?

Sostanzialmente i motivi sono due: si può trattare di soggetti “allodola”, ossia di soggetti che vanno a letto presto la sera e si svegliano molto presto al mattino; oppure questo caso può essere la spia di un disturbo depressivo.

 

Dormire di pomeriggio, la classica “pennichella”, compensa il sonno perduto durante la notte?

La pennichella dev’essere breve (20-30 minuti) e ser- ve per “scaricare” il bisogno di dormire, ma non può compensare il sonno notturno.

 

Perché chi è in sovrappeso dorme male?

Per la presenza di apnee; ogni volta che c’è un’apnea, per riprendere a respirare il soggetto normalmente ha un risveglio, spesso incosciente. Inoltre, la persona che soffre di apnee presenta spesso nicturia, ossia si risveglia per urinare più volte nel corso della notte, a causa della liberazione di un particolare ormone: l’ormone natriuretico.

 

Quando è necessario ricorrere ai farmaci per vincere l’insonnia?

In primo luogo occorre una diagnosi corretta, e solo successivamente si prescrive il farmaco specifico in rapporto alla diagnosi. È molto importante iniziare subito, per evitare l’insonnia da condizionamento negativo: «Anche stanotte non dormirò».

 

I farmaci, i sonniferi, possono produrre effetti collaterali indesiderati?

Abbiamo a disposizione diversi farmaci, ma è importante considerare il tipo di insonnia, l’età del soggetto e usare sempre la minima dose necessaria. In questo modo si possono ridurre notevolmente gli effetti collaterali.

 

C’è chi dopo una certa ora non beve caffè perché ne teme gli effetti eccitanti. Il caffè può favorire l’insonnia?

Sì, ma non c’è una precisa risposta individuale (non per tutti è così).

 

E gli alcolici?

Riducono il sonno profondo e aumentano i risvegli durante la notte.

 

Qualche rimedio naturale per conciliare il sonno?

Bere tisane calde; dormire al buio (per favorire il rilascio di melatonina); fare un bel bagno caldo prima di andare a dormire.