Il fegato grasso è un disturbo sempre più frequente, che potremmo definire dei tempi moderni, e che purtroppo colpisce sempre di più non solo gli adulti, ma anche i giovani. “Anche noto come steatosi epatica – spiega il dottor Fausto Aufiero, medico e bioterapeuta nutrizionale - corrisponde a un deposito di trigliceridi, lipidi in generale, all’interno della cellula del fegato, che si ingrandisce comportando un ingrossamento complessivo di tutto l’organo”.

 

Quando è “colpa” dell’alimentazione

“Ci sono cause patologiche, legate alla presenza di altre malattie, ma una delle cause più frequenti dipende da una errata alimentazione, dalla dieta in cui c’è uno squilibrio tra carboidrati e proteine, fatta con troppi carboidrati e zuccheri”, sottolinea il medico. “Oggi, c’è sempre di più l’abitudine a ridurre i grassi, anche quelli buoni come l’olio extravergine di oliva, la carne e altre proteine. Mangiando più zuccheri semplici e complessi, contribuiamo all’insorgenza del fegato grasso. Un altro fattore scatenante è uno stile alimentare che in qualche modo rallenta la funzione del fegato: è importante reinserire ricette a base di fritti e soffritti. In questo modo riattiviamo la funzione del fegato. Ovviamente con olio di prima qualità, extravergine di oliva”.

 

Cosa mangiare

“Non privarsi dei lipidi di buona qualità come l’olio extravergine di oliva – chiarisce Aufiero - muoversi fare attività fisica e usare modalità di cottura che danno una smossa al fegato. Altro consiglio: un uso intelligente del soffritto e del fritto. Alimenti soffritti, anche tutti i giorni. I fritti un paio di volte a settimana. Non demonizziamo le verdure, ma mangiamole ripassate con buon olio extravergine aglio e peperoncino. Le persone adulte possono aggiungere micronutrienti utili, come peperoncino, ma anche lo zenzero, che è notoriamente attivatore della funzione epatica.

Vi faccio un esempio di pasto ad hoc: pane tostato (la tostatura abbatte i lieviti) con olio extravergine di oliva per bilanciare gli zuccheri. O con del prosciutto crudo o bresaola o un uovo strapazzato. Non mescoliamo in uno stesso pasto più zuccheri. Per esempio: mai la pizza con le patate o il pane con la marmellata. Troviamo nella stessa portata due carboidrati, che apportano zucchero e nessuna proteina. Pensate che la pizza sia da abolire? No! Ma scegliamone una con carboidrati e una buona fonte di proteine, come il prosciutto crudo, la salsiccia, con capperi acciughe”.

 

Cosa evitare

“Un consiglio in generale: evitare pasti troppi zuccherini e in generale i brodi, le minestre e minestroni, che creano un affaticamento epatico. Gli alimenti vegetali, infatti, oltre che ricchi di sali minerali, anche quando non si mette il comune sale da cucina, è il presupposto per il meteorismo e la fermentazione che è esattamente una cosa da evitare, a meno che non si faccia un grande attività motoria. Sono da evitare o limitare anche i formaggi in quanto rallentano la funzione epatica. L’illusione che mangiano meno grassi non ingrasso è sbagliata! Un modo per combattere e prevenire il fegato grasso è il controllo della glicemia, nonché una difesa dal diabete. E accumulo di grasso viscerale, ossia nell’addome”.

 

Esempi di pasti corretti

  • Una cotoletta, con un fiore di zucca in pastella e finocchio crudo condito + una bruschetta.
  • Frittata con gli agretti, una bruschetta, radicchio crudo e fragole (utilissime perché stimolano la tiroide e sono anche diuretiche, quindi sgonfiano).