Una patologia molto diffusa è l’ipertensione ed ho deciso di trattare questo argomento molto delicato con il professor Antonio Rebuzzi, Direttore del reparto di Cardiologia intensiva presso il Policlinico A. Gemelli Università Cattolica di Roma

L’ipertensione arteriosa può aumentare il rischio di patologie gravi, come ictus, infarto del miocardio, scompenso cardiaco e malattie arteriose periferiche o insufficienza renale.
I valori nella norma dovrebbero essere al di sotto dei 140 per la massima e 90 per la minima.
Valori, questi, validi nella popolazione adulta e in condizioni normali di salute mentre nei bambini, nelle donne gravide, nei diabetici ed in caso di patologie specifiche, entrambi i valori di riferimento si mantengono più bassi.

Una patologia molto importante di cui si parla poco è la demenza vascolare che è stata recentemente associata all’ipertensione arteriosa.

In un recente numero dell’European Heart Journal è stato pubblicato un interessante articolo a tal proposito dove leggiamo che nell’ambito del registro Withehall II, che ha monitorato 8639 pazienti ( 32,5% donne) dal 1985 fino allo scorso anno, è stata studiata l’associazione tra differenti livelli di pressione arteriosa ed insorgenza precoce o tardiva di demenza vascolare. La demenza vascolare è la conseguenza di multipli micro infarti causati dalla chiusura di piccolissimi vasi cerebrali. Questi piccoli infarti portano alla morte di minuscole aree cerebrali. Danni minimi, spesso senza sintomi apparenti, che, ripetuti numerose volte, portano ad una degenerazione di aree cerebrali più vaste con perdita di funzioni importanti fino ad arrivare alla demenza. I meccanismi che danneggiano i micro vasi cerebrali possono essere vari: ipertensione, diabete, malattie genetiche o altro.

Il professor Rebuzzi sottolinea che per chi soffre di ipertensione l’alimentazione può davvero aiutare in maniera concreta, oltre alla terapia farmacologica.
Chi soffre di pressione alta deve fare attenzione al peso corporeo, cercando di mantenere o raggiungere il peso forma. È importante mangiare sano, vario, riducendo il sale e gli alimenti ricchi di sodio.
Attenzione perché ridurre il sodio non significa solamente ridurre il sale ma anche limitare il consumo di tutti quegli alimenti che lo contengono in maniera “nascosta”:

- I prodotti in scatola

- I prodotti contenenti glutammato di sodio (come i dadi da cucina)

- Molti prodotti industriali preconfezionati come i prodotti da forno

Fondamentale anche cercare di ridurre lo stress, evitare i superalcolici, bere poco vino, assolutamente smettere di fumare e sopratutto fare attività fisica.
Lo sport, infatti, aiuta l’intero sistema cardiovascolare ed è stato dimostrato che una persona attiva ha minor rischio di sviluppare ipertensione rispetto a una persona sedentaria.
Può essere sufficiente anche una camminata al giorno ma è importante un esercizio fisico regolare di tipo aerobico.

Per quanto riguarda ancora l’alimentazione il professor Rebuzzi consiglia di inserire nella dieta alimenti ricchi di fibre, potassio (un eccellente vasodilatatore) e calcio.

Impariamo magari a condire preferendo peperoncino ed erbe aromatiche, per dare sapore e limitare l’uso di sale. Vi potrà sembrare impossibile come cambiamento da attuare ma in realtà ci si può abituare in pochi giorni a mangiare meno salato. Iniziamo, ad esempio, preferendo il pane toscano (privo di sale) a quello che usate di solito.

Gli alimenti consigliati sono:

- Verdura cruda e cotta, ricca di fibre, vitamne e sali minerali ( soprattutto spinaci e carciofi)

- Agrumi, per l'apporto di potassio e vitamina C

- Noci, nocciole, mandorle e pinoli ricchi di potassio e calcio

- Legumi, ottima fonte di fibre, calcio e potassio

- Il pesce azzurro per i preziosi omega 3 ed il calcio

- Latte parzialmente scremato e yogurt e senza zucchero (magari aromatizzato con della frutta fresca) per l'apporto di calcio potassio

- Cereali integrali (orzo, farro, avena e riso integrale) ricchi di fibre e potassio

 

Infine il professor Rebuzzi ci ricorda che è fondamentale bere regolarmente circa 1,5/2 litri di acqua al giorno, prediligendo quella a basso contenuto di sodio.