Ultimamente ne sentiamo parlare sempre più spesso. Il microbiota è l’insieme della popolazione batterica che colonizza il tratto gastrointestinale. Si tratta di un vero e proprio organo, metabolicamente attivo, in grado di svolgere diverse funzioni fondamentali per mantenerci in salute. Quando questa popolazione amica di batteri (composta da circa 1000 specie diverse di microrganismi che pesa più di un chilo) è in equilibrio, garantisce l’integrità non solo dell’apparato gastroenterico, ma

di tutto l’organismo. Un microbiota in salute, infatti, rinforza il sistema immunitario, stimola l’attività motoria intestinale, aiuta il metabolismo, interviene positivamente sul tono dell’umore. Studi recenti hanno addirittura documentato l’esistenza di una relazione bidirezionale tra la flora batterica intestinale e il sistema nervoso centrale, con influenza sulla sfera psicocognitiva (il famoso asse intestino/cervello).

Un recente studio americano, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Cell”, ha dimostrato per la prima volta che una malattia degenerativa come il Parkinson può avere origine nell’intestino e non solo nel cervello, come si pensava in precedenza.

 

Perché si altera

Ma quali sono i motivi che possono portare a un’alterazione del microbiota? Alla base, secondo gli esperti, esiste sicuramente uno scorretto stile di vita, in primis sul piano alimentare (consumo indiscriminato di carboidrati raffinati, cibi ricchi di grasso, carni rosse). Lo squilibrio tra batteri buoni e batteri cattivi può derivare anche dall’uso di antibiotici, che provocano una sovrapproduzione di batteri resistenti. Questo può portare ad alterazioni importanti del metabolismo e dell’assorbimento, alterazioni della barriera intestinale, suscettibilità a infezioni micotiche, diarrea. Ecco perché, generalmente, quando prendiamo questa categoria di farmaci, il medico ci consiglia l’assunzione di probiotici (come i lattobacilli), che aiutano a ripristinare l’equilibrio della flora batterica. Ma anche lo stress o condizioni di immunodeficienza o gli inquinanti tossici ambientali possono far ammalare il microbiota.

 

L’aiuto dall’alimentazione

Recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato che le attività dei nostri microbi intestinali per oltre l’80% dipendono da fattori modificabili, per lo più dalla dieta. Il segreto, quindi, sta nel seguire una alimentazione varia ed equilibrata ricca di frutta, vegetali e legumi che incrementa il livello di lattobacilli e bifidobatteri preziosi per il microbiota intestinale.