Sicuramente in questi giorni di festa vi sentirete un pò appesantiti, mi è sembrata quindi una buona idea riprendere il percorso delle 4D con il dottor Pierantoni.

Corrado Pierantoni è Medico Chirurgo, specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio nonché Nutrizionista Clinico ed ha collaborato con me nel mio ultimo libro per la creazione del metodo 4 più 1 4 più 1 che sta avendo un grande successo e che vi può essere utile per tornare in forma dopo le feste.

Abbiamo già affrontato la fase della depurazione e disintossicazione ed oggi parliamo del dimagrimento.

La dieta proposta prevede sei pasti: colazione, spuntino della mattina, pranzo, merenda, cena, dopocena. Questo ritmo permette di mantenere i livelli glicemici nel sangue entro i parametri salutari. Numerose ore di digiuno continuative causerebbero un abbassamento eccessivo della glicemia, condizione chiamata “ipoglicemia”, responsabile di alcuni sintomi quali disorientamento, stordimento, ansia, mal di testa, sensazione di affaticamento e irritabilità.

Il controllo di questo valore è un delicato processo di bilanciamento che coinvolge molti apparati del corpo quando mangiamo un alimento che contiene zuccheri: gli acidi dello stomaco e gli enzimi digerenti rompono gli zuccheri e gli amidi e li convertono in glucosio, che arriva nell’intestino. A questo punto il glucosio può essere assorbito attraverso i villi intestinali e da lì arriva nel sangue. La quantità di glucosio che finisce nel sangue dipende da quanto e da che cosa mangiamo, ossia dalla quantità e dalla qualità degli alimenti che abbiamo ingerito. 

Controllare la glicemia è importante, infatti il dottor Pierantoni ci spiega che con grandi quantità di qualsiasi cibo, e in particolare dei carboidrati semplici e dell’unione di più carboidrati nello stesso pasto, la glicemia può salire a livelli superiori alla norma: questo fenomeno si chiama “iperglicemia post prandiale” ed è responsabile, nella maggior parte dei casi, degli aumenti di peso.

Infatti, appena il cervello rileva la presenza di un eccesso di glucosio nel sangue, invia un segnale al pancreas, che comincia a secernere insulina, un ormone che ha la funzione di permettere che la glicemia si mantenga stabile dato che riesce a farla abbassare. Uno dei sintomi più eloquenti di questa situazione è provare una forte sensazione di fame dopo aver mangiato anziché sentirsi sazi. 

Mentre il pancreas controlla la produzione di insulina, altri organi, il fegato in particolare, la utilizzano per trasformare lo zucchero nel sangue in energia. Il fegato assorbe il glucosio e lo converte in glicogeno, immagazinandolo. 

Lo zucchero residuo che non viene assorbito dalle cellule del fegato o da altri organi come il cuore e il cervello o dai muscoli, viene convertito in grasso stoccato nelle cellule adipose. 

Mangiare ogni due ore circa è, quindi, una strategia fondamentale per evitare i picchi glicemici, e di conseguenza la sovrapproduzione di insulina, e dunque per tenere il peso sotto controllo.

Nella dieta proposta nel mio ultimo libro si fa molto uso di frutta e verdura che hanno un alto potere antiossidante perché come abbiamo detto più volte è fondamentale combattere i radicali liberi.

Potremmo dire che i radicali liberi inquinano il nostro organismo. Ma Il consumo di frutta e verdura ha anche un’altra azione positiva: questi alimenti aiutano ad alcalinizzare l’organismo, garantendo l’equilibrio acido/ basico. 

Oggi molte persone sono affette da acidosi, una condizione che deriva da errori alimentari, scarso apporto di acqua, inattività o eccesso di attività fisica, inquinamento, stress, assunzione di farmaci, nicotina, alcol ecc. Questa acidosi genera un ristagno di tossine acide nella matrice extra-cellulare che il sistema immunitario si incarica di eliminare attivando una risposta infiammatoria. Per combatterla possiamo trovare aiuto nei vegetali alcalinizzanti. Tra questi ci sono le verdure, le patate e la frutta. 

Il dottor Pierantoni, inoltre, ci ricorda che non è importante soltanto quello che mangiamo ma anche come lo mangiamo:la masticazione frettolosa, per esempio, può causare del meteorismo (un disturbo provocato dalla presenza di gas nell’intestino). Stiamo parlando del senso di gonfiore che sovente si avverte dopo i pasti che può derivare da una rallentata digestione ed essere la causa di processi fermentativi. Normalmente si verifica per diversi motivi: come detto a causa di una masticazione frettolosa, ma anche del consumo di verdure a foglia, di frutti come l’anguria e il melone (perché ricchi di acqua di vegetazione), oppure di alimenti particolarmente fibrosi.

Purtroppo, l’attuale alimentazione quotidiana, così frettolosa, così scorretta a volte, è caratterizzata da una presenza sempre minore di verdure. Il nostro intestino non è abituato a digerire le fibre e quindi, quando ci si mette a dieta e se ne mangiano di più, almeno all’inizio è possibile avvertire la fastidiosa sensazione di avere come un palloncino nella pancia. Meglio abituare gradualmente l’intestino all’assunzione di fibre e quindi consiglio di consumare le verdure a foglia, dopo la cottura, passate con il passaverdura. Questo strumento, a differenza del frullatore o del mixer a immersione, “rompe” le fibre del vegetale evitando il gonfiore addominale.

Infine sono fondamentali anche i metodi di cottura:

da evitare le fritture e le cotture con carbonizzazione e privilegiare le cotture a bassa temperatura ed a vapore.

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