Per chi ha patologie cardiovascolari l'alimentazione può essere un aiuto fondamentale per vivere meglio ed è per questo che ho voluto affrontare l’argomento con il dottor Fausto Aufiero, medico esperto in bioterapia nutrizionale.

Il dottor Aufiero precisa subito che per la salute del cuore sono diversi i fattori da tenere presente.

I cardiologi stessi sono divisi tra due scuole di pensiero:

  • una sostiene la necessità di mantenere il colesterolo bassissimo
    -un’altra sostiene che se il colesterolo è troppo basso il rischio cardiovascolare aumenta.

Possiamo dire comunque con certezza che il colesterolo particolarmente alto è sicuramente dannoso, ma l’ipercolesterolemia non è l’unico fattore di rischio per il cuore.

Si discute, infatti, anche su altri temi: il cuore è un muscolo particolare, ma è pur sempre un muscolo e ha bisogno di energia per funzionare quindi il primo pericolo per un soggetto cardiopatico è quello di mangiare troppo o troppo poco. Molte statistiche cardiologiche hanno dimostrato che gran parte degli incidenti cardiovascolari in un soggetto a rischio accadono dopo pasti particolarmente esagerati.

Anche il digiuno o le diete eccessivamente ipocaloriche nei soggetti cardiopatici sono sconsigliate. Il rischio è di privare la fibrocellula cardiaca della necessaria energia per funzionare.

Il dottor Aufiero ritiene sia importante non abusare di tutti quegli alimenti che tendono ad aumentare la coagulazione del sangue. In particolare i formaggi per il loro contenuto di sali, calcio, e per l’impegno digestivo che comportano. Anche gli alimenti molto ricchi di vitamina C vanno assunti con moderazione. E’ importante anche il modo in cui associamo gli alimenti.
Va bene, ad esempio , prendere una spremuta d’arancia a metà mattina ma se ho mangiato dei kiwi a colazione e poi mangerò il formaggio a pranzo l’associazione non è corretta e sovraccarico l’organismo di alimenti che coagulano il sangue.

Importante anche non eccedere con la carne rossa e privilegiare pesce, carne bianca, e uova.
Si dovrebbero inoltre prediligere le verdure diuretiche, come cicoria, puntarelle, belga, radicchio, scarola, indivia riccia e tutte le verdure della famiglia delle asperacee (cicorie).
Vanno invece assunte con moderazione quelle ricche di ossalati, come la bieta, gli spinaci e gli asparagi.

Come frutta: privilegiamo i frutti diuretici e fluidificanti del sangue: fragole, clementine, mandarini, pesca bianca, melone estivo e invernale ed ananas.
Evitiamo di eccedere con quelle troppo ricche di vitamina C come pompelmo, arance e kiwi.

Altro aspetto fondamentale per il dottor Aufiero è quello del sale: in bioterapia nutrizionale si ritiene che sia abbastanza inutile pensare di risolvere il problema con la semplice riduzione del sale. È necessario ridurre in modo più o meno significativo l’insieme dei sali e non solo il cloruro di sodio, ossia il sale da cucina. Va ridotta la percentuale complessiva di tutti i sali: per esempio un minestrone con molte verdure ha tantissimi sali minerali quindi, anche se non aggiungo il sale, quel minestrone è comunque controindicato perché è un eccesso di sali.

Un pasto tipo potrebbe essere Riso lesso e scolato (per diminuire l’amido) con radicchio, pesce lesso (in modo da scaricarne parte dei sali) e una verdura da pinzimonio a scelta tra finocchio, carota, ravanello o cetriolo.