Avete mai notato che quando viviamo un’emozione negativa sentiamo un groppo nello stomaco? A quanti sarà capitato di dover correre in bagno, quando viene colto da uno spavento, un’angoscia. Oppure a chi non è capitato di provare un vero e proprio senso di nausea quando qualcosa non va? In questo caso è il nostro secondo cervello a parlarci. Sì, perché dovete sapere che noi abbiamo due cervelli, quello della ragione che risiede nella nostra testa, e quello emozionale che è rappresentato da tutto il tratto gastroenterico. Le nostre emozioni, belle e brutte, vanno a depositarsi lungo il tratto digerente. Non è un caso che spesso gonfiori addominali, coliti, addirittura ulcere, gastriti, dermatiti, psoriasi, siano manifestazioni di un accumulo di molecole emozionali. “Le emozioni sono un nutrimento, come il cibo”, spiega il dottor Armando Ingegnieri, psicologo. “Quelle positive, ma anche quelle negative. Come un alimento può rimanerci indigesto, così può accadere che traumi, dispiaceri, sconfitte, difficoltà vadano a creare veri e propri depositi emozionali. Anno dopo anno, dispiacere dopo dispiacere, trauma dopo trauma ecco che il corpo ci manda dei segnali, attraverso disturbi vari. Quando la cosiddetta dispensa dell’emotività è piena, rischiamo di ammalarci, non solo psicologicamente, ma anche fisicamente. Il secondo cervello è autonomo, funziona in modo autonomo. Ascoltiamo il nostro corpo: anche se tante cose non le ricordiamo, eppure sono accumulate lì, nel secondo cervello. Gli sbalzi di pressione, per esempio, sono spesso anche legati ad uno stato di ansia, come i problemi di cuore. Molti problemi di relazioni, amanti dispiaceri amorosi, quelli influiscono sul sistema circolatorio. Gli organi vengono attaccati dalla memoria emotiva”.

 

“Quando proviamo certe emozioni – continua l’esperto - il nostro corpo va alla ricerca spasmodica di certi alimenti, che in qualche modo contribuiscono a placare i nostri stati d’animo, come l’ansia, la paura, la rabbia, la depressione.  Spesso si tende anche a mangiare più voracemente e di più. Se, invece, noi forniamo all’organismo il cibo giusto per l’ansia ad esempio, avvertiremo prima anche un senso di appagamento. Sarà più facile seguire una dieta, avere un’alimentazione controllata. Perché ciascun alimento contiene determinate molecole utili, anche in base ai disturbi. Ognuno di noi avrà quindi la sua “personale lista della spesa”, anche in base alla personalità e al proprio vissuto. Possiamo, però, dare dei consigli generali: per esempio per contribuire a migliorare il nostro umore, per sentirci più felici, per regolare meglio il nostro sonno”.

 

Cosa portare in tavola

  • Alimenti che favoriscono la produzione di serotonina, considerata l’ormone del buonumore. È nota per la capacità di promuovere il buon umore e la tranquillità, diminuendo tra l'altro l'assunzione di cibo. Esiste una ben nota e documentata relazione tra serotonina ed assunzione di cibo, così come tra alimentazione ed umore. La serotonina determina un'insorgenza precoce del segnale di sazietà, riduce l'appetibilità del cibo e la quantità totale di alimenti ingeriti. La concentrazione cerebrale di serotonina può essere modificata con la scelta del cibo; ad esempio, i cibi ricchi di zuccheri semplici e triptofano, come il cioccolato, aumentano i livelli di serotonina. È quindi del tutto fisiologico e naturale ricercare cibi ricchi di zuccheri quando l'umore è basso e si è alla ricerca di serenità e tranquillità. Ovviamente non bisogna esagerare con le quantità! Ma il quadratino di cioccolato può sedare quel bisogno di zuccheri, e migliorare lo stato del nostro umore. Così come la serotonina si produce anche camminando al sole, meglio nelle prime ore della giornata. Si trova nell’alga spirulina disidratata, semi di soia, semi di sesamo e di girasole, cacao, cioccolato fondente, patate, banane, riso, cereali integrali, verdure a foglia verde, noci e mandorle.
  • Dopamina, un neurotrasmettitore prodotto dal cervello e dalle ghiandole surrenali. È anche nota come l’ormone dell’euforia, in quanto la sua presenza è legata alla sfera del piacere, ma interviene anche nella regolazione di altre importantissime funzioni dell’organismo: controllo dei muscoli, della motivazione personale, del sonno dell’umore, della memoria e dell’apprendimento. Col cibo possiamo stimolare in maniera indiretta la produzione di dopamina, incrementando i livelli di fenilalanina e tirosina, suoi importanti precursori, in grado di promuoverne la sintesi a livello del sistema nervoso.
  • Pesce azzurro, ma anche noci, semi di lino e olio di lino, ricchi di omega 3. Secondo un'ipotesi avanzata dal mondo scientifico, potrebbero influire sulla funzionalità della serotonina nel cervello. In alcune persone i bassi livelli di serotonina potrebbero essere accompagnati da bassi livelli di omega 3 e dei loro precursori.