Tra il 50 e il 60% della popolazione dei Paesi occidentali riferisce di soffrire di alito cattivo cronico, una condizione che può influire in maniera rilevante sulle relazioni sociali.
Secondo gli esperti della SIdP (Società Italiana di Paradontologia e Implantologia) “Esistono una forma di alitosi fisiologica e una patologica. L'alito cattivo fisiologico è transitorio e si manifesta per esempio al risveglio o a seguito dell'assunzione di alcuni cibi (quali aglio, cipolle, spezie), alcool, farmaci o fumo. L'alitosi patologica è invece un disturbo permanente che nell'80-90% dei casi ha origine da problemi all'interno della bocca. Presenza di carie, di patina sulla lingua, un quadro di parodontite non trattata, placca, tartaro e gengive che sanguinano sono le cause principali. Comprendere l'origine del problema è determinante per individuarne il rimedio. Solo il 10% dei casi di alitosi ha origine di altra natura”. Il dentista è quindi la figura professionale di riferimento per la diagnosi di alitosi. “L'esame organolettico – sempre secondo i medici della SIdP - considerato il gold standard è un'indagine basata sulla percezione olfattiva da parte del clinico dell'odore dell'aria espirata dal paziente in una cannula di vetro o plastica. Un buon livello di igiene orale  - suggeriscono gli esperti - è sicuramente il primo passo per controllare l'insorgenza di alitosi: non solo tramite l'utilizzo dello spazzolino, ma anche di puliscilingua, scovolini e fili interdentali per rimuovere la placca tra un dente e l'altro”.

 

La dieta e i cibi amici di un alito fresco

“Anche una alimentazione varia ed equilibrata unita a una buona igiene orale è parte integrante del trattamento dell’alitosi”, aggiunge il dott. Corrado Pierantoni, medico endocrinologo e nutrizionista. Sì a:

  • Fibre: alimenti integrali, verdura, frutta con la buccia perché, oltre a favorire funzionamento di denti e gengive, aiuta il sistema digerente perché è necessario masticarla di più.
  • Vitamina B1 e B2: pesci, carni, latte, cereali integrali, legumi, frutta secca perché prevengono l’infiammazione della gengiva, della lingua e della bocca.
  • Vitamina C (agrumi, kiwi, frutti di bosco, ciliegie, peperoni, pomodori, prezzemolo e tarassaco) perché aiuta a non far infiammare e sanguinare le gengive.
  • Betacarotene e vitamina A: latte, uova, formaggio, fegato, melone, pesche, verdure a foglia verde perché proteggono la membrana cellulare.
  • Calcio e fluoro (frutti di mare, cereali integrali) importanti per la salute dei denti.
  • Fermenti lattici e lievito di birra che fanno riequilibrare la flora batterica intestinale e apportano vitamine del gruppo B e sali minerali.

 

Gli alimenti da evitare

“No, invece, a bevande e alimenti dolci e cibi gommosi - continua il nutrizionista - perché possono mettere a dura prova la salute dei denti. No anche ad aglio e cipolla (se si mangiano, masticare foglioline di prezzemolo o bacche di ginepro). Ridurre, invece, i cibi acidi come l’aceto e i cibi fermentanti come le leguminacee”.

 

 Rimedi naturali

“Tra gli aiuti che possono arrivare dalla natura – aggiunge Pierantoni - troviamo gli infusi di bacche di ginepro e timo, che hanno un’azione disinfettante e antibatterica. Anche l’argilla verde da mescolare all’acqua e bere prima dei pasti può rivelarsi un’alleata di una bocca fresca. Si può usare anche per fare risciacqui al mattino e alla sera perché ha azione antisettica e battericida. Infine, la salvia: basta strofinarla sui denti e sulle gengive”.

 

Ricetta: il colluttorio naturale

 

Ingredienti:

Calendula officinalis gr 100 (potere antinfiammatorio )
Plantago maior gr 30 maior (emolliente )
Hamamelis virginiana gr 20 (antisettico )
Menta piperita gr 50   (ottima per avere un alito fresco)

 

Preparazione:
In una tazza di acqua fredda mettere un cucchiaio del mix di erbe;  far bollire 5 minuti, lasciare intiepidire e usare come collutorio.

Questo decotto è utile per combattere la placca batterica ma anche l'alitosi, in questo caso, pulire anche la lingua con uno spazzolino imbevuto del liquido di decozione.