Si può davvero aspirare ad arrivare al traguardo dei 100 anni con una buona qualità di vita? Copiando alcuni “segreti” dei centenari osservati in tutto il mondo sembra proprio di di sì!  In Giappone, il paese che vanta più longevi al mondo, ogni anno dal 1966, il terzo lunedì del mese di settembre, si festeggia l’Aged Day, la giornata del rispetto per gli anziani. È una festa per onorare con visite, regali, offerte di doni, aiuti di ogni tipo, i cittadini più avanti con l’età. Dal l’istituzione della ricorrenza, quindi 1966, il loro Ministero della Salute regalava una coppa d’argento agli anziani che arrivavano a compiere 100 anni. I centenari erano circa 153; oggi sono circa 70.000, tanto che il governo nipponico ha dovuto ridimensionare i costi e la coppa è solo rivestita d’argento.

La nonna candidata ufficialmente ad essere nominata “la più vecchia del mondo”, è nata il 2 gennaio del 1903. Si chiama Kane Tanaca. È nata nello stesso in cui i fratelli Wrigth fecero volare il primo aereo. Lo dico tanto per far capire quante cose sono cambiate e quante cose sono passate sotto gli occhi della signora Kane. Oggi vive in una casa di riposo e sembra che il suo passatempo prediletto siano i quiz matematici.

L’uomo più anziano del mondo è nato il 25 luglio 1905, sempre giapponese,  masako nonaka attribuisce la sua longevità ai bagni termali. D’altra parte le isole di okinawa erano considerate le terre dell’immortalita. Sembra infatti che uno dei punti di forza della loro lunga vita sia da ricercare nella dedizione alla famiglia e inuna rete di amicizie che durano tutta la vita è che li sostengono anche in tarda età. In più la gente di Okinawa ha un forte senso degli obiettivi da raggiungere re ogni giorno. Una forza interiore quindi che spinge a vivere il più a lungo possibile.

Dan Buettner, giornalista e studioso statunitense, ha coniato per primo l’espressione blue zone, zona blu, per indicare le zone ad alto tasso di longevità. Ma perché si chiamano così ? Perché i ricercatori il medico Gianni Pes e il demografo Michel Poulain facevano un cerchietto con la penna blu sul punto della cartina geografica corrispondente alla zona con più anziani longevi e appunto Dan Buettner insieme alla prestigiosa rivista del National Geographic ha avviato un progetto che vuole individuare le aree in cui si vive meglio, quindi con alta percentuale di ultrà novantenni, studiare le caratteristiche e le abitudini per poi diffonderle in tutte le comunità che vogliono imitarle. Per spingere tutti noi a copiare cosa c’è di buono nelle aree e nelle abitudini di chi vive più a lungo e bene.

Ma noi non siamo mica da meno! Le famose zone blu in italia sono ricche di centenari ! In Sicilia ad esempio, nei Monti Sicani, nelle Madonie e nei Nebrodi abbiamo due donne e un uomo che hanno raggiunto rispettivamente 110,106 e 109 anni!
In un’altra località, sempre in Sicilia, Petralia Sottana, una signora di 103 anni sembra debba il suo primato di longevità al fatto che sia costretta, per passare dalla camera al soggiorno, a percorrere più volte al giorno due rampe di scale.
E non parliamo poi della Sardegna dove c’è la zona blu più importante di Italia. Nella zona dell’Ogliastra e della Barbagia c’è la più alta concentrazione di centenari: 480 sono attualmente . La famosa famiglia Melis, in provincia di Nuoro, è entrata nel Guinness world record, come la famiglia più longeva del pianeta. E questa estate ho conosciuto l’isola di Icaria in Grecia, dove ancora vivono in maniera assolutamente naturale. La media di uno su tre arriva a 90 anni.

Ma cosa hanno in comune tutte queste realtà così diverse? Gli studiosi hanno potuto mettere in evidenza che i fattori fondamentali sono un’attività fisica moderata ma costante, una dieta a base soprattutto di pesce, verdure e legumi, ma non solo: il supporto della famiglia e di una rete di amicizie che sostengano e proteggano per quel che si può dallo stress e avere una fede religiosa.

Lo scorso anno ho pubblicato con la Mondadori un libro che ha avuto un grande successo, La dieta per vivere 100 anni, dove ho dedicato oltre 250 pagine all’alimentazione, alle diete stagionali (importantissimo il consumo degli alimenti di stagione) alle corrette combinazioni alimentari, perché lo stesso cibo può essere un valido aiuto per il nostro organismo,  a seconda del nutriente con il quale viene abbinato. L’esempio poi classico: fetta di carne con un a verdura possibilmente amara per bilanciare l’acidità della proteina con un prodotto alcalino come le verdure a foglia. Senza trascurare l’importanza fondamentale dei metodi di cottura. E quest’anno, sempre con Mondadori, ho pubblicato il mio ultimo lavoro: la dieta con il metodo 4-1 4-1, una dieta ovolattovegetariana, partendo dal presupposto che alla base di qualunque percorso di corretta alimentazione e di dimagrimento bisogna prima di tutto depurare il fegato: depurare per dimagrire e rigenerare. Uno dei grandi pilastri della longevità. I centenari raramente sono in sovrappeso.