Il diabete mellito (DM) è una sindrome endocrino-metabolica caratterizzata da iperglicemia cronica che si può associare sia allo sviluppo di complicanze acute, come il coma diabetico, che all’insorgenza di complicanze croniche-degenerative che colpiscono i piccoli vasi (soprattutto della retina e del rene) o i grossi vasi (con conseguente aterotrombosi delle arterie degli arti inferiori, del cuore, del cervello). L’incidenza del diabete mellito è in continua espansione e cresce nella popolazione parallelamente all’incremento dell’obesità, a sua volta legata a stili di vita non adeguati: eccessivo introito calorico e sedentarietà.

Essendo spesso una patologia asintomatica, può non essere diagnosticato per parecchi anni. In Italia si stima che i soggetti affetti da diabete siano oltre 3 milioni; di questi solo il 10% appartiene al tipo 1, che insorge prevalentemente in giovane età, ed è quindi definito anche “diabete mellito giovanile”. Questo tipo di diabete è una patologia autoimmune che provoca la distruzione graduale delle cellule beta del pancreas produttrici di insulina, determinandone, quindi, la carenza primaria. Il 90% dei diabetici appartiene al tipo 2, detto “diabete degli adulti”, e comprende spesso persone che sono in eccesso ponderale. In questi pazienti è riscontrabile anche un eccesso di insulina, che non riesce a svolgere il proprio ruolo fisiologico in quanto i tessuti periferici presentano una resistenza, e quindi il pancreas è costretto a produrne sempre di più.

 

L’importanza dell’alimentazione e degli stili di vita

Se non è possibile modificare la predisposizione genetica, è certamente possibile migliorare lo stile di vita: i più grandi esperti diabetologi confermano che un’alimentazione corretta e un’attività fisica regolare, con una particolare attenzione al peso, sono i mezzi con cui oggi si può prevenire efficacemente la comparsa del diabete mellito di tipo 2, anche nei soggetti predisposti.

Possiamo quindi affermare che la prevenzione verso il diabete mellito di tipo 2 comincia dalla tavola. Le principali regole da adottare sono le seguenti:

  1. Ridurre l’eccesso di grasso addominale;
  2. Tenere sotto controllo, attraverso l’alimentazione, i valori della glicemia e la conseguente secrezione di insulina, stabilendo la dose personale giornaliera di carboidrati;
  3. Incrementare gli acidi grassi omega-3;
  4. Scaricare il fegato dall’eccesso di glicogeno e trigliceridi (eliminare la steatosi epatica);
  5. Svolgere una costante attività motoria giornaliera (fare 10.000 passi al giorno).