L’Helicobacter pylori è, probabilmente, il batterio umano più diffuso nel mondo: colonizza la mucosa gastrica di circa metà della popolazione mondiale e, si calcola, di circa 20 milioni di italiani. Il prof. Giovanni Gasbarrini – specialista in Medicina Interna, Gastroenterologia, Malattie dell’apparato respiratorio e Tisiologia, Cardiologia – nel corso di un’intervista mi aveva spiegato che generalmente si trasmette per via oro-orale o, nei paesi in via di sviluppo, attraverso l’acqua contaminata.

 

I sintomi

L’Helicobacter si annida nello stomaco, provocando l’infiammazione della mucosa gastrica, con conseguenti disturbi come cattiva digestione, pancia gonfia, nausea, e il rischio di una possibile evoluzione nell’ulcera. Questo batterio è coinvolto anche nello sviluppo del carcinoma gastrico e negli ultimi anni sono stati condotti molti studi sull’associazione tra infezione da Helicobacter pylori e patologie extradigestive, quali le malattie cardiovascolari, immunologiche e dermatologiche.

 

Come si scopre

Per scoprire la presenza dell’Helicobacter basta sottoporsi al Breath Test (test del respiro), un esame semplice e non invasivo che permette di valutare lo stato di salute del nostro intestino. Il test analizza l’aria espirata e viene effettuato a digiuno. Il paziente, 40 minuti prima di sottoporsi all’esame, beve un bicchiere di acqua contenente particolari molecole a seconda di ciò che si intende valutare.