Uno stile di vita equilibrato è la migliore strategia per una vita lunga e in buona salute e noi italiani siamo fortunati in quanto ritenuti tra i popoli più longevi al mondo. Sapete che è italiana la prima zona del pianeta ormai ampiamente accreditata dalla scienza come vero osservatorio internazionale sulla longevità? La prima Blue Zone (così viene definita), scoperta dal professor Gianni Pes del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Sassari, è l’Ogliastra, la regione montuosa centro-orientale della Sardegna, nella quale si registrano gli indici di sopravvivenza media più elevati al mondo, soprattutto nella popolazione di sesso maschile, e ciò in controtendenza rispetto a quanto avviene nel resto del pianeta.

Ma cosa determina una vita lunga e soprattutto in salute? L’ho raccontato in un libro pubblicato per Mondadori dal titolo “La dieta per vivere 100 anni”. Ecco, in breve, ciò che metto in pratica ogni giorno per migliorare la qualità della mia vita:

 

  1. Seguire una dieta antiossidante e alimentarsi secondo le stagioni del sole.

Attraverso l’alimentazione è possibile ridurre lo stress ossidativo, una condizione da evitare per la salute e il benessere del nostro organismo, e rallentare l’invecchiamento. ma c’è di più: la natura ci dona, in ogni periodo dell’anno, cibi con particolari proprietà che ci proteggono dalle malattie e ci aiutano a mitigare i piccoli disturbi stagionali. Basti pensare a tutta la grande famiglia delle Crucifere (cavoli, broccoli, rape, cicorie...) o agli agrumi, alimenti presenti soprattutto nella terra dell’inverno, i quali sono ricchi di preziosa vitamina C, utile per proteggerci dalle malattie da raffreddamento. O alle erbette spontanee di primavera che depurano il fegato in vista del cambio di stagione, aiutano i reni (insieme al fegato, organo più affaticato in primavera) e contribuiscono a combattere la ritenzione idrica. Oppure ai cetrioli, alle zucchine, alle melanzane, all’anguria dell’estate che ci riforniscono di preziosa acqua biologica per far fronte all’aumentata disidratazione a causa del caldo.

 

  1. Rispettare il microbiota.

Un microbiota in salute rinforza il sistema immunitario, stimola l’attività motoria intestinale, aiuta il metabolismo, interviene positivamente sul tono dell’umore. Studi recenti hanno addirittura documentato l’esistenza di una relazione bidirezionale tra la flora batterica intestinale e il sistema nervoso centrale, con influenza sulla sfera psicocognitiva (il famoso asse intestino/cervello).

 

  1. Combattere la sindrome metabolica.

È una patologia di cui sempre più spesso si sente parlare. Si verifica quando sono presenti almeno tre dei seguenti cinque fattori: circonferenza vita superiore a 102 cm nell’uomo e 88 cm nella donna con indice di massa corporea (IMC) superiore a 30; pressione arteriosa superiore a 130/85 mm Hg; glicemia superiore a 100 mg/100 ml; trigliceridi superiori a 150 mg/100 ml; colesterolo HDL (buono) inferiore a 40 mg/100 ml per gli uomini e a 50 mg/100 ml per le donne. I dati, purtroppo, sono molto seri: si stima che sia colpito da sindrome metabolica il 30% della popolazione. L’obiettivo da raggiungere, secondo gli esperti, è costituito dal mantenimento di un sano peso corporeo; dalla riduzione e il riequilibrio di trigliceridi e colesterolo e dal controllo e dalla prevenzione delle patologie correlate, soprattutto quelle a carico del sistema cardiovascolare.

 

  1. Cucinare secondo le stagioni del sole.

La scienza può tranquillamente sposarsi con i fornelli, non a caso sono ideatrice di un programma televisivo dal titolo “La salute vien mangiando”. La conoscenza dei cibi e delle funzioni organiche, infatti, permette di creare delle associazioni alimentari i cui componenti agiscono in sinergia per determinare finalità nutrizionali. In questo contesto possono essere d’aiuto non solo il modo in cui si abbinano gli alimenti, ma anche le stoviglie da usare. Per esempio, il dottor Fausto Aufiero mi ha spiegato che il sale nei cibi cotti nelle pentole in acciaio va aggiunto soltanto durante l’ebollizione dato che potrebbe aggredire il metallo e provocare la liberazione di nickel, con rischio allergizzante. E anche che la cottura nella terracotta è una delle più salutari e che arricchisce l’alimento, in quanto cede in piccolissime quantità un minerale, il silicio, contenuto nel materiale di fabbricazione. Si tratta di una cottura povera e sana, adatta soprattutto per i legumi, che richiedono tempi lunghi e a fuoco basso, e che può essere molto utile per le persone che hanno bisogno di un apporto maggiorato di silicio, come dopo una frattura o per chi soffre di osteoporosi, o se cadono molti capelli.

 

  1. Svolgere attività fisica costante.

Per vivere a lungo, l’alimentazione corretta è necessaria, ma non sufficiente. È imprescindibile anche l’esercizio fisico, che provoca come adattamento dell’organismo un’ottimizzazione dell’efficienza dei sistemi di difesa antiossidanti. Non siete mai andati in palestra e l’idea di cominciare uno sport proprio non vi convince? Niente paura: secondo i geriatri i popoli più longevi del mondo non passano la giornata a sollevare pesi in palestra, non sono maratoneti né assidui frequentatori di circoli sportivi. Piuttosto, vivono in un ecosistema familiare, lavorativo, sociale e ambientale che li induce a muoversi in continuazione, senza neanche pensarci. Quello che facciamo un po’ tutti noi, insomma, quando andiamo a piedi al lavoro o saliamo le scale invece di prendere l’ascensore, puliamo la casa o tagliamo l’erba. Tra i miei video, troverete degli esercizi facili e alla portata di tutti.

 

  1. Smettere di fumare e bere alcol con moderazione.

 

  1. Imparare a respirare.

Ossigenare il corpo in maniera sufficiente, infine, è una funzione essenziale per la salute e il benessere dell’organismo, e controllarne quindi il ritmo, l’ampiezza e la durata è di grande aiuto per migliorare la qualità della nostra vita.