Non potevamo non occuparci dei piedi e delle caviglie, fondamentali per il benessere psicofisico di tutto il corpo. Per affrontare questo argomento, che mi sta molto a cuore, ho chiesto il parere di un esperto: il Prof. Federico Usuelli, chirurgo ortopedico specializzato in caviglia e piede, responsabile per la chirurgia del piede e della caviglia dell'unità operativa C.A.S.C.O. dell’IRCCS - Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano.

Come un palazzo per durare nel tempo necessita di fondamenta ben solide, così noi abbiamo bisogno di basamenti saldi e resistenti per sostenere al meglio il nostro corpo. 

A volte tendiamo a dimenticarcene, ma la salute e il benessere di tutto il corpo dipende principalmente dal grado di benessere dei nostri piedi e delle nostre caviglie su cui poggia tutto il peso.

Ecco allora che è fondamentale prendersene cura nel modo corretto per prevenire fastidiosi disturbi che, oltre alla componente dolorosa, possono avere anche conseguenze antiestetiche. Da sempre, infatti, le caviglie e i piedi rappresentano nell’immaginario maschile una parte del corpo che “fa rima” con seduzione e fascino. Le donne che amano piacere e piacersi indossano volentieri i tacchi alti. 

Ma è vero che l’uso prolungato proprio dei tacchi alti può predisporre all’antiestetico e a volte dolente alluce valgo? Il prof. Usuelli sostiene che la predisposizione genetica ha un ruolo assolutamente predominante nell’insorgenza dell’alluce valgo. Infatti, così come tutori e plantari non hanno un effetto correttivo, allo stesso modo non esistono scarpe che deformino il piede.

D’altro canto, è evidente che scarpe molto strette in punta possano essere difficili da calzare per un paziente con l’alluce valgo, risvegliandone la sintomatologia. Quindi, tacchi alti e calzature strette possono risvegliare la sintomatologia, ma non indurre una deformità. È un concetto molto semplice, ma ancora relativamente nuovo.

Le scarpe con il tacco sono una concessione alla femminilità da non colpevolizzare.

Un bel sollievo per noi donne! Attenzione però, se si è già ricevuta una diagnosi di alluce valgo, a non esagerare nell’indossare scarpe scomode.

I rimedi naturali, come creme e impacchi, possono avere un ruolo antinfiammatorio, ovviamente non correggono la deformità ma possono attenuarne l’infiammazione temporaneamente.

In attesa di affidarsi alla chirurgia per la correzione dell’alluce valgo, che è ormai scientificamente dimostrato essere l’unica soluzione per risolvere in toto il problema, alcune donne trovano un parziale sollievo utilizzando tutori o plantari su misura.

I plantari su misura possono contribuire a un appoggio armonico, senza, però, avere un impatto sulla correzione. In poche parole non sono la soluzione, ma per qualche paziente rappresentano un risorsa per temporeggiare in attesa di prendere la decisione di correggere la deformità e risolvere la patologia.

Un rimedio naturale, invece, che viene spesso sottovalutato è l’attività fisica.

Il piede è assimilabile a una marionetta (lo scheletro del piede), governata e mossa da corde e bracci che scendono dall’alto (muscoli e tendini). Ecco come un’attività fisica appropriata, che potenzi ma, soprattutto, che allunghi (stretching), può essere una chiave vincente di benessere per il piede. A tal proposito il Prof. Usuelli ci tiene a sottolineare l’importanza dello stretching del polpaccio. 

Resta da vagliare il problema delle caviglie gonfie, altro fastidioso inestetismo. I motivi per cui questo accade sono diversi, ma la soluzione per sgonfiarle esiste. Il primo passo è monitorare, con il proprio medico di base, le condizioni di salute generali, per escludere patologie più gravi, come ipertensione o insufficienza cardiaca. Il passo successivo è valutare la funzione vascolare. Il circolo profondo è fondamentale, ma anche il microcircolo può essere responsabile di gonfiore a livello di piedi e caviglie.

Il microcircolo può indubbiamente essere sostenuto da una costante attività fisica e, quindi, da un sistema muscolo-scheletrico efficiente. Quindi, uno dei primi passi è proprio quello di considerare l’esercizio fisico come la migliore medicina da assumere con regolarità.